Sinuose, leggere, eleganti. Le ballerine sembrano giunchi padroni del vento. Anzi, delle fate capaci di trasformare l’aria in danza. Non hanno braccia, hanno ali. Non hanno peso, sono eteree. Le ballerine trasformano ogni movimento in poesia. “La danza comincia dove la parola si arresta”, scriveva Alexandre Tairof.
È forse per questo che ci cattura. Ci rapisce. Eppure, dietro quei movimenti sinuosi e incredibilmente eleganti ci sono anche un’elasticità straordinaria e una tonicità da far invidia costruite non certo per caso, semmai frutto di una dedizione totale.
In fondo, a ben guardare, in una ballerina c’è l’essenza della donna. Capace di movimenti che possono muovere il mondo. Movimenti che possono abbracciare il mondo con la loro bellezza nascondendo dietro a un luminoso sorriso tutto ciò che rende così potente e meraviglioso quel gesto: la costanza, la determinazione, la caparbia volontà di essere bellezza per sé e per gli occhi altrui.
Una bellezza così sublime, così ammaliante da non far scorgere neppure l’ombra della fatica che sta dietro tutta quella grazia di pura eleganza.
Se soffri, e soffrirai, nessuno dovrà saperlo. Nessuno dovrà vederlo.
Ecco cosa c'è dietro ogni muscolo scolpito, dietro la leggerezza di un salto, dentro la perfezione di un gesto ripetuto fino a diventare memoria muscolare.
E se vogliamo dircelo, ma solo qui, e solo tra di noi, non è anche quello c'è dietro quello che facciamo tutti i giorni? Non c'è la forza mostruosa di una gamba che si solleva come se fosse fatta di aria? Non c'è la determinazione di un piegamento ai confini della realtà che a forza di ripetizioni sembra naturale, naturalissimo?
Sì che c'è. Come c'è la fatica nascosta, ma non per spirito di sacrificio o vocazione al martirio: se nasci donna lo sai, e in fretta, che ti toccherà fare fatica e per ognuna di noi che si arrabbia e grida che non è giusto, ce n'è almeno un'altra che si conquista il suo palco e invita chi le pare.
Non solo, per ogni donna che urla, scrive, condivide, per aiutare il nostro mondo ad avere un po' più di spazio, ce n'è almeno un'altra che lo fa senza urlare, senza comizi, senza post: un pezzo alla volta, partendo da vicino. Che cresce i figli (tutti i figli, anche quelli degli altri che le capitano a tiro) con l'esempio, il buon esempio; che semina buon senso e buone pratiche, che non chiede "aiuto" in casa, ma collaborazione. Che non fa grandi dichiarazioni pubbliche, ma grazie private, cioè cose belle, dentro al suo di mondo, perché sa che nessun gesto resta senza conseguenze, soprattutto quelli che fanno bene.
Non siamo un po’ ballerine anche noi? Tutte noi? Ogni giorno? Funambole e acrobate nel muoverci tra gli impegni quotidiani e i mille ruoli che interpretiamo? Figlie, madri, compagne, amiche, creative lavoratrici, instancabili mogli e compagne? Come ballerine, sulle punte, siamo in equilibrio sul filo della vita. Con una forma di bellezza che appartiene solo a noi.
Anche noi magiche come quelle sinuose danzatrici che volteggiano nei loro leggiadri tutù.
Non a caso da quegli eleganti cigni sono nate delle icone di eleganza: le ballerine. Le scarpe da ballo senza tacco. Nate nel Settecento per rendere la danza evoluzione aerea. Le donne le amano. Gli uomini spesso, molto spesso, le odiano additandole come l’anti-sesso per eccellenza.
Certo comode sono proprio comode. E come la mettiamo in femminilità? Negli anni le hanno indossate le donne più belle: da Jacqueline Kennedy a Audrey Hepburn, fino alla carismatica Brigitte Bardot.
È stata proprio lei, la bellissima B.B., a chiedere che le venisse disegnata appositamente una ballerina da indossare durante il film “Dio creò la donna”. Nacque così il modello “Cedrillon” che divenne un accessorio immancabile dei suoi outfit. Indimenticabili look anni Sessanta di un’indomabile bellezza senza tempo. Simbolo dell’emancipazione delle donne e capaci di rompere i codici dell’epoca. E ancora Audrey Hepburn nel film “Cenerentola a Parigi” contribuì a renderle uno dei simboli del suo stile, insieme al tubino nero, i pantaloni Capri e gli occhialoni a “occhi da gatto”. Allora: anti-sesso? Siamo proprio sicuri?
“Ballare è la poesia dei piedi”, scriveva John Dryden. Con un paio di ballerine ai piedi si può essere ammiccanti, eleganti, sfrontate e divertenti. Dando alle nostre giornate il respiro della danza.