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Buongiorno giorno!

date » 12-03-2021 13:20

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tags » yoga, pilates, meditazione, respirazione, equilibrio, buongiorno, ispirazione, motivazione,

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Suona la sveglia e con un gong nella testa, che toglie il fiato, si presenta il lunghissimo elenco delle cose da attraversare nella giornata che ti aspetta. Nemmeno fosse una nuotata controcorrente: il respiro si fa corto, il corpo si contrae mentre i pensieri sono come elefanti in fila. Pesanti. Ingombranti. Le cose da fare, quelle che proprio non ti puoi dimenticare, quelle che ti piacerebbe riuscire a fare ma tanto lo sai già che non potrai perché prima c’è il lavoro, il lavoro e la casa, la casa da mettere in ordine, la spesa da fare, cosa manca? Avrò preso il latte? Se mi spiccio, forse faccio in tempo a passare in lavanderia.
Stop: fermati.
Resetta tutto e respira.
Stai lì dove sei ancora un momento, un minuto e mezzo te lo potrai permettere, no? Non casca il mondo se non salti fuori dalle lenzuola come un canguro e inizi subito a correre. Per correre hai tutto il giorno, fidati.
Inizia la giornata con un sorriso. Un bel sorriso largo, con i denti in vista, e inizia a stirarti.
Lo fai per le camicie, i vestiti, gli asciugamani. C’è chi lo fa addirittura per i calzini.
Vuoi vedere che puoi farlo anche per te?
Stirati.
Tira su un braccio e allungalo come se fosse il braccio di Elasticgirl, vai piano, muoviti con calma, per la fretta c’è tempo, ricordi?
Copia i gatti, e mentre lo fai sorridi.
Stiracchiarsi è l’esercizio con la E maiuscola. Nessuno ce l’ha insegnato, ma ce l’abbiamo come istinto. Solo che troppo spesso ce ne dimentichiamo: la giornata che sta per iniziare troppo spesso toglie il fiato e come combattenti ci prepariamo ad affrontarla, su i guantoni e tanta grinta.
Così il sorriso se ne va.
E invece respira. Stiracchiati dolcemente, così mantieni anche efficienti le articolazioni.
Senti il tuo corpo che si risveglia, assapora quella sensazione di libertà e leggerezza.
Prima che i pensieri come uno squadrone di soldatini siano pronti a fare la loro sfilata con l’elenco delle incombenze che ti aspettano, pensa a un colore.
Il tuo colore. Indaco. Giallo. Verde?
Quale ti piace di più? Concentrati sulla sfumatura che ami, quella che ti fa stare bene.
Riempi il tuo respiro di quella tinta. L’aria che esce porta via come un vento leggero i pensieri. E gli elefanti in fila non ci sono più. E quegli insopportabili soldatini neppure. Ci sei tu. Sei aria, sei leggera, sei colore.
Ora concentrati sul respiro: fanne uno profondo, usando anche il diaframma. Una mano sulla pancia e l’altra sul petto. Ispira dal naso: la mano quella sulla pancia si solleva, l’altra resta ferma. E ora piano espira. Un ciclo unico senza interruzioni: l’aria entra ed esce.
Allungati a destra e poi a sinistra, ripeti, stira le gambe, piegale una alla volta, guarda di qua e di là, lentamente, con tutta la calma del mondo.
Il battito cardiaco diventa regolare.
Segui l’aria che esce: porta via con sé i pensieri che non ti piacciono, le tossine, la rabbia, la tristezza… Non hai idea di quante cose possa fare un respiro.
Ancora uno, ancora più profondo. Inspira ed espira.
Stai facendo ginnastica e non lo sai.
A ogni respiro il corpo si depura un po’, migliora la capacità vascolare, il flusso del sangue aumenta, l’organismo si ossigena, lo stress se ne va e il corpo si carica di nuova energia. E poi ecco le endorfine, quelle meravigliose sostanze chimiche prodotte dal nostro cervello e collegate al piacere: con la respirazione profonda il nostro corpo ne rilascia in abbondanza. L’endorfina è droga, solo che è legale, e quella che produci tu è l’unica che non fa male.
Molti studi lo hanno confermato che il ritmo del respiro agisce sulla nostra mente e contribuisce al buon funzionamento di diversi apparati, tra cui quello digerente e cardiocircolatorio, favorendo anche alcune funzioni cerebrali superiori, come la memoria, il linguaggio e il ragionamento.
Vedi, stai facendo ginnastica mentre respiri e ti regali questo tempo per te? Allora sorridi. Ora si può davvero cominciare,
Buongiorno giorno!

Il respiro della danza

date » 17-03-2021 16:13

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tags » dance, ballerina, danza, ballet, passion, inspiration,

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Sinuose, leggere, eleganti. Le ballerine sembrano giunchi padroni del vento. Anzi, delle fate capaci di trasformare l’aria in danza. Non hanno braccia, hanno ali. Non hanno peso, sono eteree. Le ballerine trasformano ogni movimento in poesia. “La danza comincia dove la parola si arresta”, scriveva Alexandre Tairof.
È forse per questo che ci cattura. Ci rapisce. Eppure, dietro quei movimenti sinuosi e incredibilmente eleganti ci sono anche un’elasticità straordinaria e una tonicità da far invidia costruite non certo per caso, semmai frutto di una dedizione totale.
In fondo, a ben guardare, in una ballerina c’è l’essenza della donna. Capace di movimenti che possono muovere il mondo. Movimenti che possono abbracciare il mondo con la loro bellezza nascondendo dietro a un luminoso sorriso tutto ciò che rende così potente e meraviglioso quel gesto: la costanza, la determinazione, la caparbia volontà di essere bellezza per sé e per gli occhi altrui.
Una bellezza così sublime, così ammaliante da non far scorgere neppure l’ombra della fatica che sta dietro tutta quella grazia di pura eleganza.
Se soffri, e soffrirai, nessuno dovrà saperlo. Nessuno dovrà vederlo.
Ecco cosa c'è dietro ogni muscolo scolpito, dietro la leggerezza di un salto, dentro la perfezione di un gesto ripetuto fino a diventare memoria muscolare.
E se vogliamo dircelo, ma solo qui, e solo tra di noi, non è anche quello c'è dietro quello che facciamo tutti i giorni? Non c'è la forza mostruosa di una gamba che si solleva come se fosse fatta di aria? Non c'è la determinazione di un piegamento ai confini della realtà che a forza di ripetizioni sembra naturale, naturalissimo?
Sì che c'è. Come c'è la fatica nascosta, ma non per spirito di sacrificio o vocazione al martirio: se nasci donna lo sai, e in fretta, che ti toccherà fare fatica e per ognuna di noi che si arrabbia e grida che non è giusto, ce n'è almeno un'altra che si conquista il suo palco e invita chi le pare.
Non solo, per ogni donna che urla, scrive, condivide, per aiutare il nostro mondo ad avere un po' più di spazio, ce n'è almeno un'altra che lo fa senza urlare, senza comizi, senza post: un pezzo alla volta, partendo da vicino. Che cresce i figli (tutti i figli, anche quelli degli altri che le capitano a tiro) con l'esempio, il buon esempio; che semina buon senso e buone pratiche, che non chiede "aiuto" in casa, ma collaborazione. Che non fa grandi dichiarazioni pubbliche, ma grazie private, cioè cose belle, dentro al suo di mondo, perché sa che nessun gesto resta senza conseguenze, soprattutto quelli che fanno bene.
Non siamo un po’ ballerine anche noi? Tutte noi? Ogni giorno? Funambole e acrobate nel muoverci tra gli impegni quotidiani e i mille ruoli che interpretiamo? Figlie, madri, compagne, amiche, creative lavoratrici, instancabili mogli e compagne? Come ballerine, sulle punte, siamo in equilibrio sul filo della vita. Con una forma di bellezza che appartiene solo a noi.
Anche noi magiche come quelle sinuose danzatrici che volteggiano nei loro leggiadri tutù.
Non a caso da quegli eleganti cigni sono nate delle icone di eleganza: le ballerine. Le scarpe da ballo senza tacco. Nate nel Settecento per rendere la danza evoluzione aerea. Le donne le amano. Gli uomini spesso, molto spesso, le odiano additandole come l’anti-sesso per eccellenza.
Certo comode sono proprio comode. E come la mettiamo in femminilità? Negli anni le hanno indossate le donne più belle: da Jacqueline Kennedy a Audrey Hepburn, fino alla carismatica Brigitte Bardot.
È stata proprio lei, la bellissima B.B., a chiedere che le venisse disegnata appositamente una ballerina da indossare durante il film “Dio creò la donna”. Nacque così il modello “Cedrillon” che divenne un accessorio immancabile dei suoi outfit. Indimenticabili look anni Sessanta di un’indomabile bellezza senza tempo. Simbolo dell’emancipazione delle donne e capaci di rompere i codici dell’epoca. E ancora Audrey Hepburn nel film “Cenerentola a Parigi” contribuì a renderle uno dei simboli del suo stile, insieme al tubino nero, i pantaloni Capri e gli occhialoni a “occhi da gatto”. Allora: anti-sesso? Siamo proprio sicuri?
“Ballare è la poesia dei piedi”, scriveva John Dryden. Con un paio di ballerine ai piedi si può essere ammiccanti, eleganti, sfrontate e divertenti. Dando alle nostre giornate il respiro della danza.
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